mercoledì 7 marzo 2018

Morale

Nutro seri dubbi sull’esistenza di quella cosa chiamata “Morale”, istintivamente non riesco a concepirne l’idea. L’ho sempre considerata un costrutto sociale, un’abitudine appresa, una sorta di psicologia della Gestalt che vede emergere un disegno dove invece ci sono solo nuvole. Esiste un impegno che ci prendiamo con gli altri, per educazione, ma non si sa bene da dove provenga, da cosa muove. Forse è questione di indole caratteriale, e questo spiegherebbe perché per tanto che ci si danni a inculcare la cosiddetta “morale” in soggetti che ne sembrano naturalmente sprovvisti, non si riesce a cavare un ragno dal buco. Ma poi la morale cambia verso a seconda dei parametri di riferimento (si sentono morali anche Salvini e Berlusconi, cosa credete?). La morale è quella cosa per cui ci si pensa uomini per bene per darsi un tono, come guardarsi allo specchio e vedersi magri, un caso di dismorfismo che interessa la psiche.

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