sabato 3 settembre 2016

Qui pro quo

Su Charlie Hebdo credo vi sia un malinteso: non è che lo abbiamo difeso per la sua arguzia e intelligenza, lo abbiamo difeso e basta, e se oggi ci appare greve, nessuno scandalo, è il suo registro. Non fa ridere? Pazienza. Offende? Non te lo filare, sarebbe come chiedere al Vernacoliere di dire meno parolacce (se al Vernacoliere togli "il culo" e "la topa" chiude il giornale, vanno tutti in cassa integrazione). Il mandato della satira non è quello di essere intelligente. Senonché fra i vignettisti nostrani, invero molto mediocri, c'è chi si mette a fare la morale ai francesi, credendosi, i nostri, degli umoristi di qualità superiore in quanto politicamente corretti e rispettosi delle buone creanze, che è poi il metodo migliore per ammazzare la satira, escluso il mitra.

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