mercoledì 17 agosto 2016

Rovine

Sai, ai tempi di Bernabei studiare i classici poteva servire almeno a vincere a Rischiatutto (l'unico e inimitabile), oggi come oggi a che serve imparare a memoria la prosàpia del Pelìde Achille? Giusto se sei affetto da qualche strana tara mentale. Tutta la tua erudizione non ti salverà, anzi, ti sarà d'intralcio. Certo, forse potrà servirti se mai un giorno ti venisse l'uzzolo di ambire alla direzione editoriale de La Nave di Teseo (Pape Satàn Aleppe e altre arguzie del genere), ma, ammettiamolo, è un caso talmente limite che non vale nemmeno la pena di prenderlo in considerazione. No, lascia perdere, diventa uno scienziato. Magari di quelli magnanimi, che si mettono a cantare le lodi della cultura classica perché tiene allenata la mente, come la settimana enigmistica. Io, per conto mio, vado diritto per la mia strada, altra non saprei percorrere.

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