domenica 18 gennaio 2015

La croce e l'orgoglio

A naso direi Mattarella, sufficientemente democristiano, alto profilo istituzionale, estraneo a quelle baruffe che inevitabilmente imbrattano il curricolo. Ma le cose non sono così semplici. «Non ha più senso parlare di alternanza fra laici e cattolici. Io credo che sia utile fare un ragionamento diverso: servirebbe di per sé un cattolico al Colle. Un presidente radicato, che abbia cioè radici nella cultura cristiana del paese. Graziano Delrio. Un presidente della Repubblica con 9 figli rappresenterebbe in prima persona quella cultura della vita che è fondamentale mettere al centro della vita pubblica». Perché non il re dello Swaziland, allora, che di figli ne ha 25? Non è per capriccio che il mondo va come deve andare e la sacra famiglia non è più quella di una volta. Forse, nel medioevo prossimo venturo pronosticato dalle avanguardie spossate dell'intellighènzia europea, la mamma tornerà ad essere la mamma e si alzerà alle quattro di mattina per attizzare il fuoco e cominciare a preparare la colazione per i suoi quindici figli più uno, il marito agrimensore per conto del califfo di Brembate (se vuoi portare indietro la famiglia devi prima portare indietro la società).

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