domenica 30 novembre 2014

La prima, la seconda, la terza, la quarta

Chi avrà ragione? La terza via è il passato*, dice il grande guru dei rottamati, che giustamente scalcia e si dà da fare per riemergere alla luce, è l'istinto di sopravvivenza. Per terza via si intende quella posizione che tenta di conciliare socialismo e liberismo, la via blairiana, il liberal-socialismo, l'ircocervo. E la intende rottamare ricordando allo stesso tempo come fu proprio il fedele Bersani a inaugurare la grande stagione delle liberalizzazioni ma solo perché a quel tempo andava bene così, era la via giusta da percorrere, la novità è che oggi non lo è più. Ma si tratta di vera divergenza? Alla fine dell'intervista si viene a sapere che la posizione del rottamato e del rottamatore viene a coincidere: l'Europa deve spendere di più per la crescita, che significa sforare i limiti di bilancio e che significa ritornare a investire come Stato. Si noti dunque il difficile equilibrismo di chi, da minoranza, deve trovare argomenti che possano contrastare la maggioranza che pure intende la stessa cosa. Chi è dunque più eroe, l'imprenditore o il lavoratore? Una volta compreso che proprio grazie alla crisi stiamo di fatto ottenendo l'uguaglianza (piccoli imprenditori rovinati e dipendenti disoccupati), quel che resta di tutto il bisticciare è la depressione generale.

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