domenica 18 novembre 2012

In questo articolo del Corriere si vuole far credere che Berlusconi non ha più alcun seguito tra i fans, la manifestazione indetta da un blog, "solidarietàpresidenteberlusconi", è andata deserta. Ma io questo blog non l'ho trovato (quantomeno mi sarei aspettato di vederlo iscritto a Tocqueville, la community, che tra l'altro esiste ancora). Anche il coordinamento della Giovane Italia pare non ne sapesse niente, e se non lo sapeva nemmeno Mazzini, voi capite, la cosa puzza.

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Ma perché io non riesco più a credere a nessuna proposta politica? La domanda è mal posta. E' chiaro che credere con l'entusiasmo che ci mettevamo in gioventù è fuori discussione, una fede politica più matura implica accettare il marcio e passarci sopra in vista dell'obiettivo più alto: la governabilità. Quindi il mio rifiuto di accettare il marcio potrebbe passare per una sorta di massimalismo intransigente, senonché questo discorso implica un certo grado di purezza morale che, ahimé, nemmeno mi appartiene più. Se esistesse un partito come dico io, con dei principi in cui credo ancora, passerei volentieri sopra le sue storture e una chance gliela darei volentieri, mi sentirei anche in qualche modo sollevato, meno isolato, meno disperato politicamente (disperazione relativa, intesi). Ma il fatto è che al momento non ne vedo di partiti come dico io, anche turandomi il naso voterei per delle idee che non mi appartegono, ed è un peccato, perché così non so nemmeno di che scrivere.

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