sabato 25 agosto 2012

L'aspettavo la pioggia, volevo capire se la chioma di Beatrice avrebbe sfiorato anche la città di Como, e invece i tuoni s'odono lontani e qua e là qualche bagliore, un po' di fresco, ma molto relativo, visto che per farlo entrare in casa mia bisognerebbe aprire dei varchi nei muri. E invece mi ricordo che a Palestrina rinfrescava la sera, da dare fastidio sulle braccia nude, quando ci si sedeva a un bar a mangiare un gelato. Sono stato anche a Castel S. Pietro (Romano), appena sopra Palestrina, dove nel '53 hanno girato Pane, amore e fantasia. Una bellissima terrazza dalla quale i volonatari della protezione civile lumavano l'orizzonte in cerca d'incendi sotto il sole cocente del primo pomeriggio. E c'era un bar, forse anche l'unico del paese, coi tavolini all'ombra, dove i vecchi giocavano a scala 40. Forse non vi ho mai detto che ho un debole per la scala 40, sono molto vecchio dentro. Per cui mi era venuta la voglia di sedermi assieme a loro con una birretta o con una gazzosa o con una schweppes ad aspettare di chiudere in mano nello stupore generale degli astanti... ma perché non posso vivere come loro? (adesso vado che è tornato indietro il temporale).

2 commenti:

  1. mai provato Trente et quarante con un bicchiere di zacapa 23?

    meno nostalgia, ma alla fine moooolto più rimorso per ciò che hai lasciato al tavolo

    da me qualche goccia solo ora, nemmeno sufficiente per il giardino. il cielo è color autunno, speriamo più tardi

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    1. Eeh, speta, mica gioco a soldi, altrimenti sarei già in bolletta. Al massimo puntate da due o tre euro. Comunque sono d'accordo con Piero Chiara, il gioco e la figa, quindi al momento ci diamo al gioco.

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