domenica 1 luglio 2012

Vero però che non mi fate più scrivere di Monti? Attualmente sono troppo impegnato a ridurre lo spread tra me e il mondo circostante per interessarmi delle vite degli uomini illustri. Ripiegamento nel mondo interiore, la rivoluzione che parte da dentro. Farsi uomini migliori per scegliere la proposta migliore, cioè nessuna. Come diceva il compagno Friedrich, "io sono un vento del nord per fiche mature", troppo in alto son volato per avere solo il prurito di ritornarmene a valle, tsé. Comunque, mi sento davvero meglio a trattare la solitudine come un velo di maya, funziona, nella peggiore delle ipotesi sento che potrei anche ritornare a fare lo stilita e a ritirarmi le seghe (mentali) tutto solo sul mia colonna corinzia. Non so se sia un bene o un male ma almeno vedo la luce, che per me significa ritornare ad avere la pazienza di sperare in qualcosa, è già un bel passo verso il riassorbimento dell'infiammazione. Quando ritornerò a parlare di Monti e a riscrivere post su Bersani quello sarà il segnale che sarò guarito (quel tal giorno, vi prego, sculacciatemi).

Allora, Monti veramente bene, cioè, ha salvato non solo l'Italia ma tutta quanta l'Europa, veramente un gigante come il superMario nazionale (stasera, eh, tutti incollati al televisore, mi raccomando). Bersani, vi dirò, all'inizio non gli avrei dato un soldo bucato ma invece devo dire che mi ha stupito e col tempo ha acquisito il piglio del leader capace di guidare l'Italia anche nella difficile fase del dopo Monti... ecco. Quindi adesso, insomma, sì, siamo qui, i patti sono patti.

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