sabato 9 giugno 2012

Exue fastus

Un'indiana che di solito scende dal treno, una pendolare delle nord, con un vestitino vezzoso che svolazzava, ci si scambiava occhiatine eloquenti e cenni d'intesa alla fermata dell'8, ed io, già perduto in una fantasticheria, valutavo per gioco le suggestioni del suo sorriso. Il cielo minacciava burrasca e i capelli le finivano sugli occhi, neri e profondi come il buio della notte, in un zic le scansionavo collo, spalle, fianchi, caviglie e tutto il resto, fino alla punta dei piedi, che praticamente sono la mie parti preferite. Certo formamentis si sta trasformando in un postribolo di reveries, ma sinceramente Monti e Beppe Grillo non è che mi facciano poi così sangue. Un amico mi diceva che solo qualche anno fa ci trovavamo a dissertare di liberalsocialismo mentre oggi siamo finiti ad analizzare le qualità taumaturgiche di un pistola. I sapori dell'india sono più intensi. La crisi dei partiti minaccia l'assetto democratico, quella dell'occidente porta al calo demografico, le coppie miste valgono la metà. Mi sento nello stomaco un indizio di demografia, speriamo non sia il pollo di ieri.

1 commento:

  1. Ecco, secondo me con l'indiana scopriresti anche il piacere di viaggiare...o no?
    Certo anche con la pendolare nord...naaaaa!! generalmente sono tristi e praticamente se la tirano! L'indiana, punta l'indiana!
    Ciao

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