mercoledì 1 febbraio 2012

Le divertissement

Mi trovo d'accordo con Blaise, la vita è più che altro distrazione, oblio, allontanamento, tenersi occupati con qualcosa o qualcuno, in altre parole "divertissement". Ma al contrario di lui non me la sento di dare alla parola un'accezione negativa, non ci vedo nulla di male. A pensarci bene la vita è una merda, se non c'è niente dopo la morte inutile darsene pena, meglio distrarsi, e se invece c'è significa che la vita è afflizione gratuita, quindi, che c'è di male a pensare ad altro? Addio allegria, addio risate, tutti seri a pensare alla morte come Martin Heidegger. No, lui, il Pascal, doveva fuggire dall'oblio perché non lo riteneva un modo di vivere autentico e consigliava invece la via della fede come unica àncora di salvezza. Ma a Pascal non lo avrà mai sfiorato il dubbio che anche la fede possa essere un divertissement, un riempitivo, una distrazione, il tenersi occupati con la speranza e il pensiero di Dio? Chissà, bisognerebbe leggerselo da cima a fondo, sarebbe un divertissement.

1 commento:

  1. Secondo me, è l'angoscia di morte che ci accomuna e ci frega tutti. Da qui i vari riempitivi: fede, tentativi di razionalizzare, semplice tuffo nell'oblio, etc.

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