martedì 13 dicembre 2011

La parabola delle verze e dei chiodini in titanio

Tempo fa un mio amico che era caduto in moto si è fatto operare la gamba al San Raffale, un intervento di routine, gli hanno impiantato due chiodini in titanio. Passa un mese, ne passano due, e lui continua a sentire un fastidio che i dottori non si sanno spiegare. Gli fanno le analisi delle urine, la spirometria, la profilassi antimalaria ma niente, nessuno pare venirne a capo. Fatto sta che a un luminare più illuminato degli altri gli si accende la lampadina e decide di fargli i raggi x. Oh, non ci crederete ma nella gamba oltre ai chiodi gli trovano un rotolo di banconote da cinquecento euro: miracolo! Le banconote praticamente gli si erano formate dentro la gamba e si erano saldate attorno all'osso del piede, Don Verzé ne fu molto colpito, ancora di più il suo commercialista, un omino tanto caro e di saldi principi morali ma talvolta un poco distratto e avezzo a smarrire le cose. Fatto sta che da quel giorno il mio amico è meta di pellegrinaggi da parte di imprenditori e liberi professionisti della zona, anche la Guardia di Finanza si interessa molto al suo caso, perché si sa, tra tutti i corpi dello stato quello dei finanzieri è il più devoto al culto di Nostro Signore.

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