lunedì 18 marzo 2024

Fino a quarantacinque anni ero contro la guerra, adesso che non mi possono più chiamare, nemmeno come riservista, sono più possibilista, armiamoci e partite, tocca a voi giovani adesso, noi adulti abbiamo già fatto la nostra parte. Quanti ricordi: le corvée sotto il sole ad aprire e a richiudere buche nelle strade, a posare la fibra, le condutture dell'acqua, è per questo che non arriva mai l'acqua da certe parti, e nemmeno la fibra, chi ci capiva niente, mica eravamo idraulici, ed elettricisti, e poi le marce forzate col moschetto, il fulminato di mercurio che ci permetteva di ridurre i tempi di ricarica (la tempistica è tutto quando c'è da accoppar cristiani), bei tempi, c'era molto cameratismo. Putin va fermato: ha vinto grazie al campo largo, gli mandiamo Renzi e Calenda allora, guastatori del genio civile, dove passano loro sboccia la democrazia, ma è difficile, Putin è al corrente della loro pericolosità e non li fa entrare. Questo post è stato scritto da un'intelligenza artificiale.

venerdì 15 marzo 2024

Sto indagando le possibilità dell'AI dal punto di vista delle immagini, come primo impatto è uno sbalordito ooooh, il giorno dopo è già un sì, ma però... qualcosa di buono, dai e dai, ci si può pure cavare, soprattutto come modello di partenza, ma la sensazione è che si tratti di cose molto "aesthetic" come le chiamano qui su internet, cioè fatte con un gusto sempre piuttosto convenzionale e buone per un tumblr di gaming o di ragazzine gattini e cuoricini. Ecco, per ritornare al post di prima, Licorice Pizza sembrava fatto con l'AI inserendo il prompt "film anni settanta adolescenti capelli lunghi pantaloni a zampa ragazza in minigonna materasso ad acqua", e la stessa cosa valga per i disegni. Come primo impatto, l'AI mi sembra più uno strumento di omologazione che di creatività, di omologazione della creatività, e infatti ho già visto su twitter un'immagine da mille e una notte che intendeva illustrare un articolo su Ramadan che manco Alì Babà e i quaranta ladroni... ecco, l'AI è perfetta per i giornalisti, i veri analfabeti funzionali dei nostri tempi, perfetto per i loro cervelli di gallina, e infatti, come già detto, un articolo scritto dall'AI non si distingue da uno scritto da un cronista in carne ed ossa, e per i pubblicitari anche: le goccioline d'acqua sulla foglia di lattuga per farla sembrare più fresca, il cioccolato che fa cranc e tutti i trucchetti psicologici imparati ai corsi serali dell'università per fregare la gente. È un mondo di mediocri: sia fatta la loro mediocrità.

mercoledì 13 marzo 2024

Tempo fa abbiamo visto Licorice Pizza, uno di quei film che dopo dieci minuti ci guardiamo negli occhi e ci diciamo con quell'espressione un po' così: bah. Io coi film non ho pazienza, se dopo dieci minuti non mi dicono niente prendo il computer e mi dedico ad altro. Possiamo prendere Licorice Pizza a paradigma dello stato dell'arte del cinema attuale: meri esercizi di stile per bamboccioni moderni netflixdipendenti senza alcun peso specifico. In Licorice Pizza in particolare assistiamo a una rivisitazione molto trendy degli anni '70, gli anni '70 visti dai millenials, con le sue belle carte da parati arancioni, i pantaloni a zampa, il ragazzone capellone, il sandalo tacco grosso, l'occhialone oversize, tutta roba che puoi trovare su Vinted. Possiamo paragonare Licorice Pizza a Lost in Translation, al posto degli anni '70 metti gli anni '90 a Tokyo visti da una sciacquetta che si fotografa i piedi e il gioco è fatto. L'ultimo film che mi è piaciuto per davvero in tutte le sue parti, un film che posso dire che mi ha soddisfatto appieno, è Barry Lyndon, ma mica perché è di Kubrick, perché è un bel film (poi sul fatto che sia un bel film proprio perché è di Kubrick non mi pronuncio). (e mi ricordo per esempio anche Memories of Murder, e La Terrazza).

martedì 12 marzo 2024

Si parla di Shakespeare nel nono episodio dell'Ulisse, Scilla e Cariddi, è complicato tradurlo ma stilisticamente omogeneo, mi sto divertendo. Qui di seguito un passo che fa il verso, nella forma, ai drammi di Shakespeare, si parla appunto di Shakespeare, fra teorie eterodosse sulla vita del bardo e suggestioni letterarie:

STEPHEN

(Stringendo.) Egli ha nascosto il suo stesso nome, un bel nome, William, nei drammi, qua una comparsa, là un giullare, come un antico pittore italiano infilava il suo volto in un oscuro angolino della tela. L'ha rivelato nei sonetti dove c'è una sovrabbondanza di Will. Come a John O'Gaunt il suo nome gli è caro, caro quanto il blasone che si è guadagnato a forza di piaggerie, una lancia oro e argento placcato su banda nera, honorificabilitudinitatibus, più caro della sua fama di maggior shakera-scene della nazione. Cosa c'è in un nome? È quello che ci chiediamo da fanciulli quando scriviamo il nome che ci han detto essere il nostro. Una stella, una stella diurna, una meteora, spuntò alla sua nascita. Brillò di giorno sola nel cielo, più brillante di Venere la notte, e la notte brillava sopra il delta di Cassiopea, la reclinata costellazione che è il segno della sua iniziale fra le stelle. I suoi occhi la osservavano, bassa sull'orizzonte, a oriente dell'orsa, mentre egli attraversava a mezzanotte i sonnolenti campi estivi, di ritorno da Shottery e dalle braccia di lei.

lunedì 11 marzo 2024

E così tocca pure lavarsi ogni tanto, per intero, ma non troppo, per conservare il naturale ph della pelle. Ferdinand Céline smetteva di lavarsi a fine agosto e riattaccava a inizio giugno, nulla da ridire, a maggior ragione a un uomo la cui tesi di laurea verteva sul dottor Semmelweis. Corpo stupendo: greco. Mens sana in corpore circiter sano. Niente male per un cinquantenne. Infinitamente più pulito di Hegel e di Schopenhauer. Una volta era peggio: anno 1858, Londra, l'estate della Grande Puzza (The Great Stink): il gran caldo diminuisce notevolmente la portata del Tamigi e dei suoi affluenti, il fiume trasporta lentamente "escrementi umani ed animali, cadaveri di animali, visceri provenienti dai macelli, alimenti avariati e scarti industriali." Il cancelliere dello Scacchiere Benjamin Disraeli descrive il fiume come «una puzzolente pozza stigiana di ineffabile ed insopportabile orrore» ("a Stygian pool reeking with ineffable and unbearable horror"). Oggi Milano odora di violetta. Il particolato, al confronto, un'acqua di colonia. Decisamente più pulite le nostre città da quando hanno chiuso tutte le fabbriche: poveri ma puliti. Vi lascio con questa allegra canzoncina:

R. Crumb & His Cheap Suit Serenaders, Singing in the bathtub.

Il coordinatore del movimento cinque stelle, da sconfitto, che si dice deluso per l'affluenza flop, che recrimina per la scarsa partecipazione alle urne in Abruzzo (52,2%), quando non mi pare che avesse molto recriminato, da vittorioso, per la scarsa affluenza in Sardegna (52,4%). Una metà del popolo sovrano ha capito l'antifona, non gli va più di partecipare, rimarranno solo i più pedanti a occuparsi di politica e la qualità della democrazia risentirà sempre più di questa pedanteria.

domenica 10 marzo 2024

Quand'ero a scuola facevo i riassuntini di storia per i miei compagni, li vendevo a venti centesimi l'uno, alla fine della settimana tiravo su dei bei soldini, li investivo tutti in beni durevoli, tipo Mars e KitKat, i più pregiati erano i Bounty per via del cioccolato bianco e del ripieno al cocco. Le maestre mi avevano detto che potevo raggiungere grandi traguardi, non tendendo in considerazione che per raggiungerli bisogna essere portati, e io non ero portato, non avevo neanche una famiglia importante alle spalle, insomma, non era il mio karma. Ho tentato la carriera filosofica su internet ma insomma, poca roba, diciamo che non mi sento di avere raggiunto i miei obiettivi, senza un valore commerciale del titolo di studio, per giunta, non si va da nessuna parte. I miei compagni di classe erano mediamente scemi e intelligenti, come tutti, la maggior parte sapeva truccare i motorini, io invece già passavo per genio incompreso, me ne stavo per conto mio, guardingo e in disparte, le attività ludico-ricreative mi mettevano addosso una tristezza che non so dire, ero intelligente, sì, ma non mi serviva a niente. Ho bisogno di tenerla impegnata questa grande intelligenza, sennò mi annoio, mi inventerò qualcosa, se potessero darmi un qualsiasi lavoro intellettuale sarebbe la morte mia.

Finalmente ce lo abbiamo anche noi il controverso Banksy filorusso, il grande artista, il writer fumettista, orpello necessario di ogni democrazia occidentale che si rispetti, imbianchini qualificati, in un paio di giorni ti riqualificano ogni condominio della ALER. E abbiamo anche le due passionarie, madre e figlia, che si spendono per la causa, scendono in pigiama per le scale per aiutare i prigionieri. A contorno della tragedia, che come al solito sdilinquisce in farsa, ci tocca anche la scempiaggine dei personaggi ausiliari e delle propagande rivali, adesso che anche papa Francesco è diventato un po' filorusso, gli americani continuano a chiedere la tregua per Gaza e più missili per Kiev: c'è del metodo in queste follia.

venerdì 8 marzo 2024

Mi sarebbe piaciuto vivere una vita alla Georges Bataille, con la scusa di Nietzsche, Freud e De Sade campare di porcate e di esistenzialismo, e post-strutturalismo, e post-surrealismo, post-qualsiasicosismo purché si mangi, studiati alla Sorbona, riposti in astucci di velluto come l'argenteria di pregio, ci fu un tempo che si campava magnificamente a fare gli intellettuali, ne ha miracolati un bel po' il post-modernismo, post-modernismo meglio dell'Inps. Gli hanno conferito anche la Legion D'Onore a Bataille, lui che non aveva neanche fatto il servizio militare per via del torace, non poteva marciare perché aveva l'insufficienza polmonare ma si vede che per copulare il fiato gli bastava, chi non è buono per il re è buono per la regina. Come se li coccolava la République i suoi intellò, e come se li coccola tutt'ora anche se non dicono più niente.

giovedì 7 marzo 2024

Il campo largo è dove ci entrano tutti, quattro o cinque alla volta, lo allargano finché ci stanno tutti assieme, belli comodi, ho visto dei campi larghi su internet che al confronto le porte di Tannhäuser erano crune di un'ago, facevano a gara per entrarci, guidati dall'agape, dall'amore per il prossimo. Ma di cosa stiamo parlando?

lunedì 4 marzo 2024

Leggendo l'Antico Testamento sorprende che non vi siano descritti l'Inferno, il Paradiso e il Purgatorio così come li conosciamo, cioè proprio quell'architettura dell'aldilà, molto medievaleggiante, che io, nella mia ignoranza, sarei a questo punto tentato proprio di collocare nel medioevo. Non si fa diretta menzione della tripartizione Inferno/Purgatorio/Paradiso nel Vecchio Testamento, tutt'al più l'inferno viene citato en passant come Geenna, che indica la valle in cui i cananei sacrificavano gli infanti al dio Moloc. Qualcuno di voi sa qualcosa di questa invenzione dell'aldilà? I dogmi del Purgatorio furono per esempio fissati nel medioevo, per Martin Lutero un'invenzione dei papisti. Non è che poi ci mettiamo a credere a cose che non sono vere?

La storia di come il Caio Duilio, sparando sei colpi con il cannone di prora a dritta, ha abbattuto il drone Houthi. La storia del capitano della nave che ha dato l'ordine di abbattimento, chi è, dov'è nato, a chi appartiene, come scriveva il suo cognome alle elementari. Un'ordinaria azione di autodifesa che diventa un atto di eroismo, tutto eroico per i nostri giornali, dobbiamo essere orgogliosi della nostra Marina, e dietro quell'orgoglio sempre orgogliosamente sbandierato il solito complesso di inferiorità: visto che siamo capaci anche noi di fare la guerra? Anche noi abbiamo le navi di ultima generazione, come gli americani! Non il Caio Duilio e il suo comandante che ha fatto il suo dovere, ma la nostra nazione è macchiettistica, e macchiettistici i nostri giornali. Se fossi stato nel comandante non avrei dato troppa confidenza ai giornalisti, ma temo che vi siano stati ordini precisi: captatio benevolentiae, l'esercito buono, che combatte i terroristi per la libertà. Prove tecniche di bollettini di guerra prossima ventura.

I nonni avevano ancora vivido il ricordo della guerra e dell'occupazione tedesca, d'altronde erano passati solo una trentina d'anni, era come per noi avere il ricordo degli anni novanta, il muro di Berlino, Mani Pulite, Eltsin e Clinton. Avevano ancora forte il terrore del soldato tedesco in ritirata, e la paura dei bombardamenti, c'era un ricognitore che di notte passava sopra la casa, ronzava come un calabrone, lo chiamavano beffardamente Pippo, Pippo portava le bombe (alleate). (sulla leggenda di Pippo, da wikipedia). Nonna raccontava che finché sentivi il fischio della bomba voleva dire che era lontana, quando ce l'avevi proprio perpendicolare sopra la testa la bomba ti uccideva in silenzio, senza preavviso. Bombardavano a casaccio, dicevano, di notte, al solo chiaror d'un lumicino. Una bomba era caduta in campagna distruggendo il rustico, l'avevano scampata bella, ancora qualche metro e oggi non sarei qui a raccontarvelo. La zona era strategica, a ridosso del Po, a pochi chilometri dal Garda. I tedeschi in ritirata sparavano alla gente, erano incattiviti, affamati, cercavano qualsiasi cosa per attraversare il fiume con i ponti distrutti, ci davano dei traditori. Il racconto epico della traversata del Po, nelle tinozze, a nuoto, i soldati tedeschi affogavano, accompagnati dalle grida di esultanza degli italiani. Arenato in una secca, ancora negli anni ottanta, spuntò un carrarmato tedesco con dentro i resti dei soldati (leggenda o verità? Chi lo sa). Sembra niente la guerra quando la vedi in televisione, un buco nel soffitto, tutto il terrore sterilizzato, solo delle immagini lontane fra un piatto di pasta e una scaglia di formaggio. Niente di meglio che farsela raccontare la guerra, con tutti i suoi terrori ingigantiti nella memoria, fissati nelle leggende, per averne un orrore vivo, per fuggirla con tutte le tue forze.

sabato 2 marzo 2024

Amarcord mocassini

Quando nonno mi costrinse a far la scuola di ballo mi prese per le lezioni due mocassini neri in vacchetta con le suole di cuoio, leggeri, morbidi, calzavano come un guanto, "così li porti anche a scuola", sì, col ca. Te lo immagini tu Simon Le Bon a scuola coi mocassini del nonno? Via via. Passi i mocassini, li mettevo i mocassini, ma erano scamosciati tipo Timberland, due croste che non avrebbero portato nemmeno i Piedi Neri, con le suole di caucciù che quando pioveva diventavano due skateboard (il caucciù, contrariamente al ca, col freddo si indurisce, diventa marmo). Nella lingua Algonquan, il termine calzature viene tradotto proprio con il termine mocassini. Figuratevi il vostro formamentis coi mocassini di cuoio, alla scuola di ballo, a ballare il liscio e la mazurka, la polka, coi piedi che dovevano toccare il sedere, tutto documentato, ci sono le foto, non le vedrete mai. Il maestro urlava: scalciate, scalciate! dai, sul sedere! West Point, Full Metal Jacket. Platone faceva il pancrazio, io il liscio, che credibilità volete che abbia un filosofo che ha fatto il liscio? Nulla, zero. È anche per questo che ho abbandonato ogni prospettiva di gloria, sono ricattabile, ho un passato da nascondere. I mocassini di cuoio, che vergogna. Meglio mettere tutto nero su bianco prima di presentarsi allo Strega.

Storia dell'arte: Basquiat, Lichtenstein, Rothko, Pollock

Vidi una mostra di Basquiat a Lugano, ci andai con le cugine, mi aggiravo per le stanze del museo, immerso in quella sacralità tipica di chiesa laica con la speranza che finissero tutti quegli scarabocchi e di ritornare alla luce del sole, a rivedere il lago. Basquiat assomiglia a quelle operazioni che spiegano i complottisti su internet, un'operazione psicologica dei servizi segreti volta a distruggere i valori della civiltà ed elevare il vandalismo ad arte inclusiva. Il capitalismo che trova il modo di fatturare sulle sue stesse rovine, cannibale che si rosicchia i calcagni. Come Roy Lichtenstein: un giorno ha appoggiato il bicchiere su un fumetto e dal fondo mistico di Glen Grant un retino offset gli ha sussurrato all'orecchio: con me ci farai i soldi. Diverso il caso di Rothko, dipingeva figure all'inizio, Hopper depresso, ma non se lo filava nessuno, sicché, dai e dai, al culmine dell'esasperazione, anche lui ha la sua illuminazione e ti riempie il mondo di "color fields", poi si suicida: qualis artifex pereo. E quell'altro imbianchino ubriaco di Pollock: "Pollock trae le proprie immagini direttamente dall'inconscio", Gesù Cristo nelle uova strapazzate. Miti che la cultura americana si è creata ad arte per accreditarsi nel mondo dell'arte, per farci il business, un grande impero deve diffondere il suo gusto imperiale, Carhenge nel deserto del Nebraska. Nebraska: "acqua cheta" in lingua chiwere.

giovedì 29 febbraio 2024

Zaia Mosè ha fatto le casse di espansione e ha salvato il popolo veneto diretto alla terra promessa, io non voglio dire, ma quando ero ragazzo c'erano le golene che sono la stessa cosa delle casse di espansione, le golene venivano allagate per fare sfogare il fiume quando Zaia frequentava ancora la scuole enologica a Conegliano e io davo l'esame di terza alla scuola media di Sermide, perché adesso pare che Zaia abbia inventato tutto lui, l'ornitottero, il paracadute, le porte vinciane ancor prima di Leonardo da Vinci, la vite di Archimede Pitagorico, il codice atlantico per l'occasione ribattezzato codice zaiatico, quando in televisione attaccano con una narrativa non la smettono più finché non ti esce dalle orecchie. C'erano dei posti vicino all'argine del Po che sembravano la Contea degli Hobbit, dimora degli iperborei, non per nulla da alcuni situata proprio presso l'Eridano, il fiume che scorreva nella Pianura Padana e in cui precipitò Fetonte, il dio dei fetenti. Fetonte precipitò in una cassa di espansione voluta da Zaia, lare, nume tutelare del focolare, magistrato delle acque, protettore dei commerci e dei mobilifici di Cerea: troppo scortese chiedere un terzo mandato?

Cadono le arance di fronte a casa, ieri le abbiamo raccolte, poi stanotte è venuto giù il finimondo e stamattina da capo, queste ormai se ne staranno lì come monito per le altre, e ciao. Le vai per spiccare e sembrano aggrappate all'albero come naufraghe all'ultima scialuppa, non c'è torsione che tenga, arriva una botta di vento e plop, cadono a terra come pere (cioè come arance). Io poi non le posso mangiare, mi viene un'acidità che mi si propaga per tutto lo sterno come un'angina. Fosse per me le lascerei lì come nature morte finché muoiono per conto loro, finché ritornano alla terra, polvere sei e polvere ritornerai, memento mori. A me piace il colore, globi di sole in mezzo alle foglie verdi, qualcosa di antico, di omerico, le vacche del sole, mi è sempre piaciuto l'arancione, me lo dicevano sempre i miei capi, che facevo tutte le cravatte gialle, tutti i vestiti gialli, tutte le sfumature di arancio. Qui, nel nostro ideale giardino epicureo, le arance rappresentano la vita, e anche la gastrite.

Rientrato un attimo su twitter per seguire il calcio me lo ritrovo come lo avevo lasciato, anzi peggiorato, disabituato come sono al cronico scacazzamento di sentenze geopolitiche e disvelamento di segreti taciuti al genere umano, mi risulta tollerabile solo lo streaming di videocazzate, e anche quello a piccole dosi, la cura Ludovico, i gattini, i cagnolini, quelli che cadono e si fanno male, le comiche di Stanlio e Olio attualizzate al gusto di Tik Tok. Ci sono delle posizioni da assumere su tutti i fatti del mondo, dal femminicidio alla guerra in Ucraina, ci sono dei libri che nessuno conosce che dicono tutta la verità, non hanno interesse a renderli noti, la cricca liberal che detiene il potere mondiale, ci vogliono convincere che l'elettrico è il futuro dell'umanità, che il clima sta cambiando, che è giusto mangiare i grilli che guarda caso sono kosher, Navalny come Assange, anzi no, anzi sì, anzi nì, gli atlantisti, l'Eurasia, davvero un bel consiglio di amministrazione di laureati in scienze politiche mi sono trovato, non li sopporto più, i libertari e i democratici di sinistra. Avere delle opinioni è da cafoni.

martedì 27 febbraio 2024

L'ho già detto, come epica preferisco L'Odissea al Vecchio Testamento, l'Odissea è di una bellezza già compiuta in sé, che trascende il tempo, e parliamo degli stessi uomini, Abramo e Odisseo, proprietari di greggi, allevatori, ma con una allure completamente diversa. Com'è possibile che gli stessi olocausti, le stesse guerre, lo stesso mare, gli stessi ulivi, possano generare due narrazioni così qualitativamente distanti tra di loro non si sa, un'ipotesi è che si tratti di scrittori di levature diverse, ma qui più che di singoli scribi si tratterebbe di intere culture orali fissate su papiro, letteratura espressione di un'intera stirpe, ed entreremo fatalmente in un ginepraio dal sapore nietzschiano, romanticheggiante nella sua nostalgia dei classici, che ci porterebbe forse troppo lontano e in territori non sempre limpidi. Sicché, converrete anche voi, forse se oggi celebrassimo Giove invece del Dio abramitico ci porterebbe più benefici, stilisticamente parlando.

lunedì 26 febbraio 2024

Leggevo la storia della fondazione del moderno stato di Israele e vedevo come tutte le cose siano state fatte nel modo più storto possibile, sì da ingenerare scientemente il più grande casino mondiale possibile. Ai tempi del protettorato inglese già le due fazioni si erano organizzate per aversi in odio nel modo più accurato e preciso: popolo arabo e popolo ebraico, fondazione teologica del diritto: questioni di sangue, figlio prediletto e figlio di schiava: Isacco e Ismaele. Irredentisti sionisti mettono una bomba al quartier generale britannico: 91 morti, 41 feriti: a morte l'occupante. L'Onu interviene col suo accuratissimo piano di pace: versata una tazza di caffè sulla mappa, le chiazze scure agli israeliani, quelle chiare ai palestinesi. 14 maggio 1948: dichiarazione unilaterale della nascita dello Stato di Israele: c ripigliamm chell ch'è o nuost. Gli inglesi levano le tende (Ponzio Pilato). Egitto, Siria, Libano e Giordania attaccano il neonato stato israeliano: a morte Israele! Davide contro Golia: le forze arabe arretrano, Israele si prende la Galilea: 711,000 profughi palestinesi. Fin dall'antichità gli Ebrei della Giudea nutrivano disprezzo per gli abitanti della Galilea, galilei terroni: confondevano le lettere ajin e aleph, per questo ai Galilei non era permesso leggere le preghiere pubbliche in Giudea (fonte). Passione per lo sbudellamento così ben testimoniata dai testi sacri, a brigante, brigante e mezzo: occhio per occhio dente per dente fino all'ultimo pelo del naso, regolamento di conti di conti che non tornano mai.

Libertà significa essere felici nella necessità in cui si viene trascinati, questo lo aveva capito bene Spinoza, finché questo non diventa un sentire comune non si può dire di vivere nella verità, ammesso e non concesso che vivere nella verità sia di qualche beneficio. Per cui quando sento tutti i discorsi sulla liberazione dell'uomo, che sia per via di comunismo o di capitalismo, mi dico semplicemente: va bene, ma stai calmo, quel che può essere libertà per te può non esserlo per l'altro. Chi si trova bene nel capitalismo ne celebrerà le magnifiche sorti e progressive, l'escluso, l'emarginato dai magnifici benefici del libero mercato, attribuirà all'anticapitalismo il più alto valore morale, ma entrambe le posizioni sono vere quanto una piantina di plastica, vera, lei, nel suo essere plastica, ma non la clorofilla che si spaccia di essere. E in tutto questo, mi direte, dov'è la giustizia? La giustizia è un'invenzione umana, come il dio di Feuerbach.

venerdì 23 febbraio 2024

Sono arrivato al Levitico e la Bibbia si è fatta elenco ossessivo-compulsivo di riti e di protocolli religiosi.

1 Nel caso che la sua offerta sia un sacrificio di comunione, se offre un capo di bestiame grosso, maschio o femmina, lo presenterà senza difetto davanti al Signore, 2 poserà la sua mano sulla testa della vittima e la scannerà all'ingresso della tenda del convegno, e i figli di Aronne, i sacerdoti, spargeranno il sangue attorno all'altare. 3 Di questo sacrificio di comunione offrirà, come sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore, sia il grasso che avvolge le viscere sia tutto quello che vi è sopra, 4 i due reni con il loro grasso e il grasso attorno ai lombi e al lobo del fegato, che distaccherà insieme ai reni. 5 I figli di Aronne faranno bruciare tutto questo sull'altare, in aggiunta all'olocausto, posto sulla legna che è sul fuoco: è un sacrificio consumato dal fuoco, profumo gradito in onore del Signore. (Levitico, 3, 1)

I leviti, casta sacerdotale della tribù dei Levi, furono gli unici a non ricevere una terra perché la loro ricompensa era servire il Signore. Sacerdoti e beccai, allo stesso tempo chierici e macellatori, esperti nel distinguere gli animali dall'unghia del piede:

1 Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse loro: 2 "Parlate agli Israeliti dicendo: "Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono sulla terra. 3 Potrete mangiare di ogni quadrupede che ha l'unghia bipartita, divisa da una fessura, e che rumina. 4 Ma fra i ruminanti e gli animali che hanno l'unghia divisa, non mangerete i seguenti: il cammello, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete impuro; 5 l'iràce, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete impuro; 6 la lepre, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, la considererete impura; 7 il porco, perché ha l'unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete impuro. 8 Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete impuri. (Levitico, 11, 1)

La fortuna del porco è che non rumina; diversamente l'iràce rumina, ma ha le zampine pucciose, salvo anche lui. Ciononostante il porco non si può mangiare, ma si possono mangiare le cavallette:

20 Sarà per voi obbrobrioso anche ogni insetto alato che cammina su quattro piedi. 21 Però fra tutti gli insetti alati che camminano su quattro piedi, potrete mangiare quelli che hanno due zampe sopra i piedi, per saltare sulla terra. 22 Perciò potrete mangiare i seguenti: ogni specie di cavalletta, ogni specie di locusta, ogni specie di acrìdi e ogni specie di grillo. (Levitico, 11, 20)

Se lo sa Fabristol, il mio amico libertarian, che gli insetti sono kosher...

Ricette per cucinare l'iràce?

Dopo il covid non credo più nell'umanità, dev'essere intervenuta una strana sostituzione, una notte in cui eravamo tutti impegnati in visioni apocalittiche, dell'intero genere umano. Io mi sento sempre lo stesso, ma chissà che anch'io non sia stato sostituito nel sonno, impiantato l'intero mio io su un cervello positronico; un domani mi troverò anch'io uno sportellino nel braccio, come in quel racconto di Philip Dick che lessi da ragazzo, La formica elettrica, un cilindro traforato, come quelli dei carillon, che mi fa pensare di vedere certe anatre dove invece non ci sono. Ma insomma, tutto questo lungo giro di parole per dire che prima del covid pensavo anch'io a una possibile soluzione, dopo ho smesso: non ci sono soluzioni, formule teosofiche o filosofiche, niente di niente, l'unica salvezza è evitare il genere umano, eccitarlo il meno possibile, non fissarlo mai negli occhi, non fargli capire che hai paura, altrimenti sei fritto.

giovedì 22 febbraio 2024

Questi librettisti, dicono "barocchi", come Giovanni Francesco Busenello per l'Incoronazione di Poppea, ma anche Striggio figlio per l'Orfeo o Da Ponte per Mozart, erano come in stato di grazia, non una parola fuori posto, eleganti, sfavillanti, connubio perfetto tra forma e sostanza, grazia che evidentemente si è persa nei librettisti ottocenteschi, così pompieri e pretenziosi nell'imitare i classici, per esempio nel buon Francesco Maria Piave (l'intelligenza della stupidità, cit. Savinio) o nello scapigliato Arrigo Boito (la stupidità dell'intelligenza, idem). 

A documentare la stupidità di Piave si cita «Il balen del tuo sorriso», «Raggiante di pallor», «Sento l’orma dei passi spietati», «Il raggio lunare del miele». E pensare che se un giorno vorremo trovare un equivalente di Rimbaud, di Hölderlin, di Nietzsche poeta, ci toccherà tirare fuori il povero Piave! (Savinio, Alberto. Narrate, uomini, la vostra storia)

Mentre Striggio figlio:

Io la Musica son, ch'ai dolci accenti.
Sò far tranquillo ogni turbato core,
Et hor di nobil ira, et hor d'Amore
Poss'infiammar le più gelate menti 

Insomma, il verso è peggiorato notevolmente, un filo marrone unisce Francesco Maria Piave a Mahmood (Cinque cellulari nella tuta gold/Baby, non richiamerò).

("barocco", si sa, fu in origine termine spregiativo per designare la bizzarria, l'eccesso, il kitsch, senonché le parti col tempo si sono invertite e il rigorosissimo ottocento è diventato alla fine più kitsch dell'impeccabile barocco).

mercoledì 21 febbraio 2024


Amici, è giunta l'ora
Di praticare in fatti
Quella virtù che tanto celebrai.
Breve angoscia è la morte;
Un sospir peregrino esce dal core,
Ov'è stato molt'anni,
Quasi in ospizio, come forestiero,
E se ne vola all'Olimpo,
Della felicità soggiorno vero.

Itene tutti, a prepararmi il bagno,
Che se la vita corre
Come il rivo fluente,
In un tepido rivo
Questo sangue innocente io vo' che vada
A imporporarmi del morir la strada